Prima di mettersi allopera …

Work in progress

Tutti coloro che hanno iniziato a lavorare hanno ben chiara una cosa: non ci si può improvvisare o essere in grado di far tutto fin da subito. C’è bisogno di tempo per imparare, per sbagliare, per imitare, per riflettere! 
Come ogni altra opera, anche quella dell’animatore necessita di un percorso che porta a mettere le mani in pasta molto prima dell’inizio dell’Oratorio estivo. Il motivo principale è che l’animatore deve mantenere uno stile utile a valorizzare il luogo in cui si agisce: l’oratorio. Nato per accogliere tutti, l’oratorio è però uno spazio che necessita di figure coerenti e serie. Non abbiamo bisogno di supereroi, ma di ragazzi che conoscono il luogo in cui si trovano e le persone che ne fanno parte. Ed è per questo che l’invito è sempre quello di camminare insieme agli adolescenti durante l’anno, cercando di far vivere esperienze che li portino a rendersi sempre più conto del servizio che sono chiamati a svolgere. E i ragazzi che si presentano a maggio?
È importante fare attenzione e valutare caso per caso: per chi è al primo anno e vuole intraprendere questa esperienza, quella dell’Oratorio estivo potrà essere un’occasione di “lancio” per partecipare anche durante il resto dell’anno; per chi invece è solito presentarsi solo a maggio, bisognerebbe capirne il motivo: i ragazzi devono percepire di essere in un ambiente accogliente ma con delle regole.

L’apprendistato 

Chi ha qualche anno di esperienza sa che il modo migliore per imparare è quello di farlo direttamente sul campo. Ma questo può essere valorizzato da alcuni momenti durante l’anno da dedicare alla formazione dei nostri adolescenti. Le occasioni sono molteplici! All’interno degli oratori si possono rintracciare educatori o ex animatori che con le giuste attenzioni possono organizzare incontri per far capire agli adolescenti che l’esperienza oratoriana non è un passatempo, ma una scuola di vita. In alternativa, ci si può rivolgere alla FOM e ad altre associazioni che offrono ottime opportunità di formazione attraverso i corsi attivati sul territorio.

Ti do una mano 

Il tema di quest’anno ci invita a rimboccarsi le maniche, dandosi la mano l’uno con l’altro. Quello che potremmo chiedere ai nostri adolescenti durante un corso in preparazione all’Oratorio estivo è di dare “fisicamente” una mano per prendersi un impegno da vivere durante le giornate estive. 
In uno degli ultimi incontri di formazione, si potrebbe chiedere ai ragazzi di disegnare su un foglio la sagoma della propria mano e ritagliarla. Su una, chiediamo ai ragazzi di scegliere un impegno da portare avanti in oratorio, completando la frase “Mi metto allOpera per…”. Durante la condivisione, una volta dichiarato l’impegno, coloro che avranno espresso un proposito simile intrecceranno le dita delle loro mani: solo dandosi una mano l’uno con l’altro si potrà cercare di mantenere la promessa!
Al termine dell’oratorio, troviamo un momento per riconsiderare queste promesse: sono state rispettate? Sono diventate altre? 

 

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