Mettiamoci all'opera
Mettiamoci all'opera
Don Stefano Guidi - Direttore Fondazione Oratori Milanesi
Al Padre eterno non piace proprio stare con le mani in mano. L'amore vero genera passione e la passione autentica è sempre creativa. Il creato provoca piacere alla vista e alla nostra immediata esperienza. Riconoscere e dichiarare la bellezza di una cosa o di una persona che ci attrae particolarmente è la prima spontanea reazione umana rispetto alla realtà che incontra il nostro apprezzamento e quindi capace di suscitare emozione.
L'Oratorio estivo 2018 ci aiuta ad aumentare la nostra scoperta. Il creato è bello. Ed è straordinariamente bello partecipare alla bellezza del creato. Lo vogliamo dire con uno slogan che intenzionalmente abbiamo voluto stampare sulla maglietta destinata ai nostri animatori: «la bellezza è nelle mani di chi si mette all'opera». Dobbiamo riconoscerlo: il creato è bellissimo. Eppure si tratta di una bellezza incompleta. Incompiuta. In attesa di ulteriore perfezione. Dio ci chiede di partecipare alla creazione, per aumentare la bellezza della creazione.
Per noi credenti il mondo che abitiamo non è una specie di vetrina di un attraente centro commerciale. La vetrina attira la nostra attenzione ma risveglia soltanto il desiderio consumistico che abita ciascuno di noi, chi più chi meno. È una modalità di stare nel mondo. Prendere, usare, possedere.
Il mondo invece attende la nostra parte. Il creato non può vivere senza di noi. Certo, Dio lo genera costantemente, lo mantiene inaspettatamente in vita. Ma non si rassegna all'idea di coinvolgerci nel suo disegno. Dio ci chiede di partecipare. Ci chiede di metterci all'opera con Lui.
Con il linguaggio efficace dell'animazione, l’Oratorio estivo 2018 vuole aiutarci a scoprire questa straordinaria dimensione del nostro essere uomini e abitanti di questo mondo. Ci sarà tanto gioco, tanto divertimento, tanta animazione, tanto lavoro di fantasia e di ambientazione, per aiutare i nostri ragazzi a vivere e conoscere i tanti e diversi ambienti del mondo. Mettersi all'opera significa incontrare anche lo straordinario mondo del lavoro umano, la sua sempre strabiliante capacità di trasformare la natura e di trarne il necessario per la vita. Sarà anche l’occasione per scoprire che un modo scorretto di abitare il mondo crea immediatamente ingiustizie dolorose, spesso subite dai più deboli e poveri. L'Oratorio estivo sarà tutto questo e anche molto di più.
Potrebbe nascere un sospetto dentro di noi. Che forse lavorare nel giardino del creato non sia poi una bella cosa. Potrebbe trattarsi di una forma di controllo da parte di Dio. Quasi che gli siamo utili. Che gli serviamo per uno scopo. Saremmo evidentemente al di fuori di un rapporto di amore e di gratuità che contraddistingue ogni legame padre-figlio oppure anche fraterno. Chiaramente non è così.
Piuttosto possiamo scoprire che mentre l'uomo si mette all'opera e partecipa alla creazione, mentre cioè costruisce, in realtà si costruisce. Partecipare all'opera di Dio è la modalità sorprendente e straordinaria attraverso cui ogni uomo diventa se stesso e costruisce la propria umanità. Ecco che ogni oratorio diventa un vero e proprio laboratorio. Non soltanto perché ospita tante diverse attività. Ma prima di tutto perché può diventare quel contesto favorevole e provvidenziale dove chi lo frequenta – indipendentemente dall'età – ha l’occasione di prendere in mano la questione delle questioni: diventare umano!